Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani e Urbani extradomestici
Oggetto: | Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani e Urbani extradomestici”, ai sensi dell’art. 198, comma 2 del D. Lgs. 152/06 e successive modif. ed integrazioni, nel rispetto delle disposizioni apportate dal Decreto Legislativo 3 settembre 2020 n. 116. |
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L’evoluzione normativa apportata dal Decreto Legislativo 116/2020, ha determinato un cambiamento radicale in particolare per quanto riguarda i rifiuti urbani extradomestici già noti come “rifiuti speciali assimilabili agli urbani”.
La cancellazione del comma 2 dell’articolo 195 del D. Lgs. 152/06, nonché il punto 1.1.1 della Deliberazione Interministeriale 27 luglio 1984, i quali consentivano ai Consigli Comunali, nel rispetto delle linee guida della lettera a), della summenzionata deliberazione Interministriale, di procedere all’assimilabilità di alcune tipologie di rifiuti speciali derivanti da attività produttive senza indicare, tra l’altro, nello specifico la vera fonte produttiva ma limitandosi esclusivamente alla composizione merceologica dei rifiuti in questione, ha determinato una svolta radicale della quale i Comuni avevano l’obbligo di adeguamento già dal 1^ gennaio 2021.
Le novelle disposizioni normative apportate dal Decreto Lgs. 03.09.2020 n. 116, per quanto riguarda l’identificazione dei rifiuti urbani extradomesticihanno invece individuato si un elenco di tipologie di rifiuti a cui è possibile attribuire il Codice EER 20.00.00 (Rifiuti Solidi Urbani) meglio descritte e specificatamente indicati nell’allegato L-quater, ma ha stabilito che questi rifiuti possono derivare, almeno per ora, ad una serie di attività produttive dettagliatamente specificate nell’allegato L-quinques del summenzionato D. Lgs 116/2020.
Ciò detto, secondo le nuove disposizioni normative, a mio avviso si rendono necessari specifici interventi i quali dovranno essere di carattere giuridico associato a modalità operative, in particolare come si dovrà procedere?
1^ fase.
Censimento operativo che dovrà riguardare tutte le attività produttive (artigianali, commerciali, di servizi e soprattutto industriali) presenti nel territorio comunale; ciò al fine di monitorare e censire le fonti produttive in possesso dei requisiti oggettivi e soggettivi riportati nell’allegato L-quinques.
A differenza delle precedenti modalità di computo, la quale i rifiuti speciali potenzialmente assimilabili agli urbani dovevano possedere dei requisiti quali-quantitativi con particolare riferimento alla loro composizione merceologica: era facoltà del Consiglio Comunale adottare uno specifico Regolamento con il quale venivano stabiliti sia i limiti quantitativi che qualitativi. Verificati ed adottati questi parametri non dovevano essere presi in considerazione le fonti produttive da cui provenivano questi rifiuti potenzialmente assimilabili.
Le nuove disposizioni, pur avendo mantenuto in vigore il comma 2 dell’articolo 198 (Adozione di un Regolamento da Parte dei Consigli Comunali) hanno però modificato, come detto in precedenza, quelli che erano stati i criteri adottati dalla Deliberazione del Comitato Interministeriale 27 luglio 1984, individuando come soggetti produttori di Rifiuti Urbani extradomestici, le attività produttive indicate nell’elenco riportato nell’allegato L-quinques del D. Lgs 116/2020. Saranno queste ed esclusivamente queste che potranno continuare ad avvalersi del servizio pubblico per la gestione dei propri rifiuti.
La novella normativa non ha vincolato l’adesione obbligatoria al servizio pubblico; ha invece concesso a costoro la facoltà di scelta, più precisamente: l’attività produttiva, ancorché inserita nell’elenco dell’allegato L-quinques del D.Lgs 116/2020, avrà la possibilità di proseguire per le operazioni di gestione dei propri rifiuti avvalendosi del Servizio Pubblico istituito nel territorio comunale di riferimento oppure, la possibilità di potersi avvalere anche del medesimo servizio offerto da soggetti privati che operano nel libero mercato delle operazioni di gestione rifiuti.
Inoltre, il Legislatore ha altresì previsto la possibilità per i produttori di queste tipologie di rifiuti di potersi avvalere di soggetti privati anche solo in parte: alcune tipologie di rifiuti potranno essere conferite al servizio pubblico ed altrettanti conferiti ad operatori privati.
Questa modifica normativa introdotta dal Legislatore pertanto, stante l’elenco riportato nell’allegato L-quinques, ha cancellato la possibilità di tutte le attività industriali di poter continuare ad avvalersi del servizio pubblico per la gestione dei propri rifiuti anche se questi posseggono una composizione merceologica uguale o similare a quella dei Rifiuti Solidi Urbani propriamente detti.
Unitamente alle attività industriali, il Legislatore per espressa dichiarazione ha escluso altresì, fra gli ex rifiuti speciali assimilabili, i rifiuti derivanti da attività agricole e di trasformazione dei prodotti agricoli, della silvicoltura, della pesca, delle fosse settiche, delle reti fognarie e degli impianti di trattamento delle acque reflue, ivi compresi i fanghi di depurazione, i veicoli fuori uso o i rifiuti da costruzione e demolizione.
Va comunque sottolineata una sorta di affermazione la quale potrebbe creare delle difficoltà di interpretazione poiché l’articolo 184 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ha subito anch’esso delle sostanziali modifiche; fra queste si riafferma, al comma 3, lett. a), l’indicazione dei rifiuti agricoli ed agroindustriali, i quali potrebbero destare delle perplessità poiché, in sede di esclusione nel comma b-sexies) dell’art. 183, sono indicati, in senso generico “i rifiuti derivanti da attività agricola … omissis… mentre, fra i rifiuti speciali vengono espressamente indicati (ope legis)“, i rifiuti prodotti nell’ambito delle attività agricole, agro-industriali e della silvicoltura, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2135 del codice civile, e della pesca”.
2^ fase
Proprio per quanto descritto negli ultimi capoversi della prima fase operativa, viene rafforzata la necessità di dover procedere oltre al censimento delle attività produttive in esercizio nel territorio comunale di riferimento nonché all’individuazione, fra coloro che sono espressamente indicati nell’allegato L-quinques edi coloro che intendono avvalersi, totalmente o solo in parte, del servizio pubblico ovvero che hanno optato completamente per il servizio svolto dagli operatori privati, si dovrà procedere all’inventario delle singole tipologie di rifiuti, suddivise per codice EER.
Relativamente a questa prima fase inventariale, si dà comunque atto che la novella normativa ha stabilito che entro il 30 giugno di ogni anno i titolari e/o legali rappresentanti delle aziende, ricomprese nell’allegato L-quinques, hanno l’obbligo di comunicare al Comune, in cui hanno sede le loro attività, di manifestare la loro scelta la quale avrà effetti giuridico-pratici a partire dal primo gennaio dell’anno successivo; comunicazione la quale, se avrà come scelta l’avvalimento del servizio pubblico avrà comunque una validità quinquennale mentre, se la scelta ricadrà verso il settore privato, questa potrà essere modificata ogni anno con la possibilità di ritornare, quindi nell’anno successivo, ad avvalersi del servizio pubblico. Questa opzione di recessione non potrà essere applicata qualora, come detto, la scelta ricada sul servizio pubblico anche se ciò sarebbe avvenuto solo in parte.
Da aggiungere che, a questa prima parte della seconda fasedovrà avere seguito, come detto sopra, la scelta da parte del produttore sulle esatte tipologie di rifiuti che verranno comunicate al Comune.
Queste dovranno essere contraddistinte per codice EER e dovrà essere comunicato anche, per ogni singola tipologia, il quantitativo presunto che verrà prodotto nell’anno di riferimento nonché il quantitativo totale annuo che verrà conferito. Il valore quantitativo potrà essere riferito ai quantitativi individuali nonché totali relativi ai rifiuti prodotti nell’anno precedente.
Restano comunque esclusi dalla comunicazione e dal calcolo quantitativo i rifiuti speciali pericolosi che saranno prodotti all’interno di ogni singolo insediamento produttivoin questione; questa specificità di esclusione nell’individuazione dei Rifiuti Urbani extradomestici, riguarderà anche quelle attività ricomprese nell’ambito dell’allegato L-quinques al D.lgs 116/2020.
Come detto nella nuova disposizione “ope legis” i rifiuti derivanti dalle attività produttive indicate nell’allegato L-quinques, sono stati individuati e classificati con i codici EER riportati nell’allegato L-quater; fra queste ad esempio le attività di autocarrozzeria o d’officina meccanica (si pensi ai diluenti di scarto alle morchie alle polveri di carteggiatura agli oli minerali esausti agli accumulatori esausti, ecc), agli ospedali e case di cura, ad altre attività artigianali nelle quali fanno parte del ciclo produttivo materiali i quali in sede di gestione degli scarti di lavorazione producono rifiuti speciali pericolosi.
Per questi restano in vigore le norme vigenti per i rifiuti speciali pericolosi quali ad esempio le modalità di deposito temporaneo, l’obbligo della tenuta dei registri di carico e scarico dei rifiuti l’obbligo della denuncia annuale rifiuti (MUD).
Allegato 1:
Per venire incontro alle difficoltà che potrebbero derivare da una lacunosa interpretazione normativa, di seguito si riporta uno schema tipo di comunicazione che dovrà essere inviata al Comune di riferimento entro il 3° giugno di ogni anno per coloro che intendono avvalersi del servizio svolto da soggetti privati ovvero quinquennale per coloro che scelgono di avvalersi del servizio pubblico.
Bozza comunicazione Comune D. Lgs. 116/2020.
Al Sig. Sindaco Comune di ……………………. Via/Piazza ………………………. CAP……… Citta ……………….
PEC/Raccomandata A.r.
A seguito dell’emanazione delle vigenti disposizioni normative adottate con il Decreto Legislativo 3 settembre 2020 il quale ha apportato delle modifiche sostanziali all’art. 238 del D. Lgs. 3 aprile 2006 n. 152, in particolare riscrivendo il comma 10 del suddetto disposto normativo, la Ditta ……………………… legalmente rappresentata dal Sig ……………………………………, nato a …………………, il ……………………, residente in ……………………, Via ……………n…, identificato tramite Carta Identità/Passaporto), (che si allega in fotocopia), con la presente, C H I E D E
Alla S.V.I., fatto salvo quanto dovuto per la gestione dei rifiuti derivanti dagli uffici e servizi aventi una superficie pari a metri quadri ………………………, sviluppati su n. ……………, di vani, l’esenzione per l’anno ……. (2022 – 2023, ecc.) e seguenti, delle imposte di cui all’articolo 238 sopra citato D. Lgs. 152/06, dei restanti rifiuti urbani derivanti dalle lavorazioni (industriali/artigianali/di servizio/commerciali/ecc.), di cui all’allegato L-quinques del D. Lgs 116/2020. Per queste tipologie di rifiuti, già classificate, ai sensi dell’art. 183, comma 1, lett. b-ter, meglio individuati nell’allegato L-quater del medesimo Decreto Legislativo, la Ditta …………………………, scrivente ha manifestato la volontà di voler proseguire nella gestione delle sopramenzionate categorie di rifiuti in modo autonomo avvalendosi della collaborazione della Ditta …………………………………….., con sede legale in ………………………., debitamente Iscritta all’Albo Nazionale Gestori Ambientali come da Iscrizione n. ………………………… in corso di validità che si allega in copia. Alla presente si allega altresì copia di contratto per l’incarico alla gestione di tali tipologie di rifiuti, valevole per cinque anni, dalla data della sottoscrizione fra le parti. Segue elenco tipologie di rifiuti Solidi Urbani extradomestici, meglio elencati e classificati con i rispettivi Codici EER, derivanti dalle attività della Ditta scrivente. 1. Codice EER: ………; quantità Kg – litri – m3 (metri cubi) ……………; 2. Codice EER: ………; quantità Kg – litri – m3 (metri cubi) ……………; 3. Codice EER: ………; quantità Kg – litri – m3 (metri cubi) ……………; 4. Codice EER: ………; quantità Kg – litri – m3 (metri cubi) ……………; 5. Codice EER: ………; quantità Kg – litri – m3 (metri cubi) ……………; 6. Codice EER: ………; quantità Kg – litri – m3 (metri cubi) ……………; 7. Codice EER: ………; quantità Kg – litri – m3 (metri cubi) ……………; 8. Codice EER: ………; quantità Kg – litri – m3 (metri cubi) ……………; 9. Codice EER: ………; quantità Kg – litri – m3 (metri cubi) ……………; 10. Codice EER: ………; quantità Kg – litri – m3 (metri cubi) ……………; 11. Etc…. ………………………………………………………………………………..; Per un quantitativo totale pari a: Kg ………………– litri ………………. – m3 (metri cubi) ……………; Dichiarazione resa ai sensi dell’art. 47 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 Sarà cura della Ditta ………………………………, presentare nei tempi e con le modalità indicati dalla normativa vigente, presentare presso gli Uffici di codesto Comune all’uopo individuati, la documentazione rilasciata dai soggetti trasportatori al momento della presa in carico dei rifiuti conferiti e l’indicazione delle loro quantità (Copie FF.II.RR.) Certi nel positivo accoglimento della presente comunicazione, nel rispetto delle vigenti disposizioni normative e dalla Circolare del Ministero della Transazione Ecologica in data 12 aprile 2021, si coglie l’occasione per porgere cordiali saluti.
Data …………………………. La Ditta Timbro e firma del legale rappresentante
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3^ fase
Dopo aver acquisito i dati relativi ai quantitativi dei rifiuti Solidi Urbani ed i Rifiuti Urbani Extradomestici comunque, nel rispetto delle ulteriori disposizioni normative apportate dal D. Lgs 116/2020, resta comunque a carico dei Comuni l’obbligo dell’adozione di un Regolamento di gestione dei rifiuti (Urbani domestici ed Urbani extradomestici), ai sensi dell’art. 198, comma 2 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 e succ. modif. ed integrazioni.
In sede di emanazione del Regolamento comunale dovranno altresì essere definite le modalità di gestione di queste due tipologie di rifiuti solidi urbani (domestici ed extradomestici). In particolare dovranno essere altresì definite le modalità con le quali saranno approntate le “convenzioni” (obbligo previsto dalla modifica apportata all’art. 189 del D. Lgs 3 aprile 2006 n. 152 da parte del D. Lgs. 116/2020).
In sede di adozione dei Regolamenti comunali dovranno essere altresì previste e descritte le operazioni consentite e quelle vietate nonché l’indicazione di eventuali sanzioni specifiche per questa forma di gestione fatte salve, comunque, le disposizioni e le sanzioni già previste dal Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152.
Quanto ai Centri di Raccolta rimangono vigenti le disposizioni già stabilite dal D.M. 08.04.2008 e succ. modificazioni ed integrazioni (D.M. 13 maggio 2009).
Al fine di agevolare le competenze dei Comuni, di seguito si riporta uno schema di convenzione da sottoscrivere fra le parti:
- Ditta produttrice;
- Sindaco, o da Lui delegato, del Comune;
- Soggetto Gestore del Servizio Pubblico.
Allegato 2:
CONVENZIONE
Ai sensi dell’articolo 183, comma 1, lettera pp), del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 e succ. modificazioni ed integrazioni
L’anno 2022, addì ………………… del mese di ………………………
in …………………………… presso ……………………………………….
Le Parti
Il Comune di ………. – Partita IVA/Cod Fisc.: ………………………..,rappresentato dal Sindaco pro tempore…………………………., nato a …………………, residente a …………………, Via ……………, n……………, titolare ai sensi dell’art. 198 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 e successive modificazioni ed integrazioni, della privativa in materia di “gestione dei rifiuti” (la raccolta, il trasporto, il recupero, compresa la cernita, e lo smaltimento dei rifiuti, compresi la supervisione di tali operazioni e gli interventi successivi alla chiusura dei siti di smaltimento, nonchè le operazioni effettuate in qualità di commerciante o intermediari) dei Rifiuti Solidi Urbani,giusta deliberazione del Consiglio Comunale del …………………… n. ………….
E
Ditta: …………………………………, con sede legale in ………………… Via ……………, n…, e sede operativa in …………………………, Via …………………, n…, esercente attività di:
………………………………………………………………………………………………………
(attività Produttiva di tipo, artigianale, industriale, commerciale, di servizi, etc.)
Appartenente alla fascia ……………, sotto riportata.
- Comune con popolazione residente fino a 1.000 abitanti;
- Comune con popolazione residente fino a 5.000 abitanti;
- Comune con popolazione residente compresa fra 5.001 e 10.000 abitanti;
- Comune con popolazione residente compresa fra 10.001 e 20.000 abitanti;
- Comune con popolazione residente compresa fra 20.001 e 45.000 abitanti;
- Comune con popolazione residente oltre i 45.000 abitanti;
esercente l’attività di …………………………, con una produzione media giornaliera di Rifiuti Solidi Urbani extradomestici, meglio elencati e classificati con i rispettivi Codici EER costituiti come di seguito dichiarato:
(Dichiarazione resa ai sensi dell’art. 47 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445)
La Ditta: …………………………………, con sede legale in ………………… Via ……………, n…, e sede operativa in …………………………, Via …………………, n…esercente l’attività di …………………………, dichiara sotto la propria responsabilità di volersi avvalere del Servizio di raccolta dei rifiuti Urbani domestici ed extradomestici organizzato dal Comune di ……………………, per il tramite del ………………………… (gestore del servizio pubblico), relativamente ai sottoelencati rifiuti, per una produzione media giornaliera di Kg. ……………, meglio elencati e classificati con i rispettivi Codici EER costituiti come di seguito riportato:
- Codice EER: …………………………; quantità Kg – litri – m3 (metri cubi) ……………;
- Codice EER: …………………………; quantità Kg – litri – m3 (metri cubi) ……………;
- Codice EER: …………………………; quantità Kg – litri – m3 (metri cubi) ……………;
- Codice EER: …………………………; quantità Kg – litri – m3 (metri cubi) ……………;
- Codice EER: …………………………; quantità Kg – litri – m3 (metri cubi) ……………;
- Codice EER: …………………………; quantità Kg – litri – m3 (metri cubi) ……………;
- Codice EER: …………………………; quantità Kg – litri – m3 (metri cubi) ……………;
- Codice EER: …………………………; quantità Kg – litri – m3 (metri cubi) ……………;
- Codice EER: …………………………; quantità Kg – litri – m3 (metri cubi) ……………;
- Codice EER: …………………………; quantità Kg – litri – m3 (metri cubi) ……………;
- Etc…. ………………………………………………………………………………………..;
Per un quantitativo totale pari a: Kg ………………– litri ………………. – m3 (metri cubi) ……………;
potenzialmente derivanti da una o più di una fra l’elenco di seguito riportato:
«Allegato L-quinquies – Elenco attività che producono rifiuti di cui all’articolo 183, comma 1, lettera b-ter), punto 2):
- Musei, biblioteche, scuole, associazioni, luoghi di culto.
- Cinematografi e teatri.
- Autorimesse e magazzini senza alcuna vendita diretta.
- Campeggi, distributori carburanti, impianti sportivi.
- Stabilimenti balneari.
- Esposizioni, autosaloni.
- Alberghi con ristorante.
- Alberghi senza ristorante.
- Case di cura e riposo.
- Uffici, agenzie, studi professionali.
- Banche ed istituti di credito.
- Negozi abbigliamento, calzature, libreria, cartoleria, ferramenta, e altri beni durevoli.
- Edicola, farmacia, tabaccaio, plurilicenze.
- Negozi particolari quali filatelia, tende e tessuti, tappeti, cappelli e ombrelli, antiquariato.
- Banchi di mercato beni durevoli.
- Attività artigianali tipo botteghe: parrucchiere, barbiere, estetista.
- Attività artigianali tipo botteghe: falegname, idraulico, fabbro, elettricista.
- Carrozzeria, autofficina, elettrauto.
- Attività artigianali di produzione beni specifici.
- Ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub.
- Mense, birrerie, hamburgherie.
- Bar, caffè, pasticceria.
- Supermercato, pane e pasta, macelleria, salumi e formaggi, generi alimentari.
- Plurilicenze alimentari e/o miste.
- Ortofrutta, pescherie fiori e piante, pizza al taglio.
- Ipermercati di generi misti.
- Banchi di mercato generi alimentari.
- Discoteche, night club.
Con esclusione dei rifiuti derivanti da attività agricole e connesse di cui all’articolo 2135 del codice civile.».
Attività non elencate, ma ad esse simili per loro natura e per tipologia di rifiuti prodotti, si considerano comprese nel punto a cui sono analoghe.».
………………………………………………………………………………………………..
Descrizione attività
E
la Società “……………. – P.IVA/Cod Fisc.: …………………… con sede legale in ……………. (Prov……), Via ………………………, Presidente pro tempore ……………………………, nato a …………………, residente a …………………, Via ……………, n…………… – Direttore impianto di gestione, ……………………………, nato a …………………, residente a …………………, Via ……………, n…………… ……………………………………………………………”in qualità di soggetto gestore su incarico dell’A.T.A. n. ………, per la gestione del servizio di raccolta e gestione dei Rifiuti Solidi Urbani nel territorio della Provincia di ………………….
Si conviene quanto segue:
Art.1
Il Comune di …………………………, nel rispetto delle competenze attribuite dall’art. 198
del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 e succ. modif. ed integrazioni, volendo garantire nell’ambito del proprio territorio le attività di gestione costituite dalla raccolta, il trasporto, il recupero, compresa la cernita, e lo smaltimento dei rifiuti, compresi la supervisione di tali operazioni, assicura tramite:……………………………, in premessa meglio generalizzata, la raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani, non pericolosi, così come indicato nell’elenco riportato nell’allegato L-quater all’art. 183, comm1, lett. b-ter del D. Lgs. 152/06 e s. m. ed i.
Art. 2
A far data dal 1^ gennaio 2022, la raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani extradomestici potrà avvenire, previa sottoscrizione fra le parti di apposita convenzione ai sensi dell’art. 183, comma 1 lett. pp) del D. Lgs. 152/06, secondo le seguenti modalità:
- Raccolta porta a porta o domiciliare: raccolta che prevede il prelievo dei rifiuti presso il luogo di produzione, conferiti in sacchi o contenitori rigidi;
- Raccolta con contenitori stradali: raccolta tramite appositi contenitori posizionati sul territorio pubblico, (cassonetti, campane, etc…),collocati su aree debitamente individuate dal Comune.
- Raccolta presso centri di raccolta: raccolta presso zone recintate presidiate, dotate di contenitori per il conferimento differenziato delle tipologie di rifiuti;
- Spazzamento dei rifiuti giacenti sulle strade e sulle aree pubbliche o soggette ad uso pubblico, nonché sul demanio pubblico, nei cimiteri, nei mercati e in ogni altro luogo stabilito dal presente Regolamento;
- Eventuale deposito temporaneo nel luogo in cui sono prodotti nel rispetto delle norme vigenti in materia igienico sanitario ed ambientale;
- Raccolta per specifiche categorie di rifiuti particolari.
Art. 3
Il Comune di …………………………, al fine di verificare il rispetto delle dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà rese dal titolare/legale rappresentante della Ditta ……………………………, potrà avvalersi, oltre che degli Organi di controllo previsti dalle norme vigenti (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Locale), anche degli Ispettori Ambientali dipendenti del ………………………, i quali opereranno previa adozione di apposita convenzione all’uopo sottoscritta fra il ……………………………. ed il Sindaco protempore del Comune di …………………………….
Queste attività di vigilanza di cui si chiede l’avvalimento, saranno complementari al servizio attualmente in esercizio e non sostitutive del servizio in essere, quindi non andranno ad incidere minimamente sul numero degli altri dipendenti del ……………………………… già addetti ed operanti nel territorio comunale con mansioni di: spazzamento, raccolta, gestione, ecc dei Rifiuti Solidi Urbani.
Il personale addetto alle operazioni di vigilanza riconoscibile, poiché munito di pettorina/divisa e cartellino di identificazione ben visibile, fornite dal …………………………, potrà svolgere il suo servizio nella fascia oraria compresa fra ……………………(mattina) …………. (pomeriggio); svolgerà il proprio servizio nel centro cittadino con modalità “pattuglia appiedata” mentre, se sarà necessario spostarsi in periferia e nelle Zone Industriali ed agricole del territorio comunale, gli spostamenti avverranno con autoveicolo messo a disposizione del ……………………
Art.4
Per la prestazione del Servizio di raccolta, trasporto e gestione dei Rifiuti Solidi Urbani extra domestici al Comune di …………………………. dovrà essere corrisposto un importo pari a: ………………………………………, necessario per la copertura delle spese di organizzazione, gestione ed emolumenti per il personale impiegato.
Art.5
Il Comune di ………………………………, si impegna a rimborsare al ……………………. ogni spesa rientrante nell’elencazione del comma precedente, nei limiti indicati e su presentazione di apposita documentazione giustificativa.
Eventuali spese oggettivamente non documentabili saranno rimborsate su presentazione di apposita dichiarazione firmata dal presidente del …………………; l’importo di dette spese dovrà comunque essere marginale rispetto alla spesa globalmente rimborsata (eventualmente, prevedere un rapporto percentuale).
La documentazione giustificativa delle spese sarà presentata dal ……………… al Comune di …………………………………………, con scadenza mensile.
Il Comune di …………………………, provvederà a rimborsare le spese entro ……………. giorni dalla presentazione delle relative note, e comunque non oltre …………………. giorni dalla presentazione delle stesse (eventualmente aggiungere: pena corresponsione degli interessi legali).
Art. 6
Nota: indicare eventuali prestazioni, agevolazioni, etc., che l’Ente pubblico intende garantire all’organizzazione in quanto convenzionata, ma che non costituiscono un corrispettivo a fronte delle prestazioni fornite dall’organizzazione stessa in attuazione della convenzione.
Art. 7
La presente convenzione, così come stabilito dal comma 10 dell’art. 238, secondo capoverso, del D. Lgs. 152/06 avrà la durata di anno 5 (cinque); le utenze non domestiche possono effettuare la scelta di servirsi del gestore del servizio pubblico o del ricorso al mercato per un periodo non inferiore a cinque anni, salva la possibilità per il gestore del servizio pubblico, dietro richiesta dell’utenza non domestica, di riprendere l’erogazione del servizio anche prima della scadenza quinquennale.
Art. 8
Annualmente, e comunque al termine della validità della convenzione se inferiore all’anno, i responsabili della gestione del progetto presentano agli enti di riferimento una relazione congiunta sull’attività oggetto della presente convenzione.
Art. 9
La presente convenzione ha validità dal …………………………, al……………………………………;
L’eventuale rinnovo è oggetto di apposita nuova convenzione.
Il Comune di ………………………………………, può risolvere la presente convenzione in ogni momento, previa diffida, per provata inadempienza della Ditta …………………………, ovvero da parte della…………………………. degli impegni previsti nei precedenti articoli, senza oneri a proprio carico se non quelli derivanti dalla liquidazione delle spese sostenute dall’organizzazione stessa fino al ricevimento della diffida.
Il ………………………. (soggetto gestore del servizio) può risolvere la presente convenzione in ogni momento, previa diffida di almeno quindici giorni, per provata inadempienza da parte del Comune di ……………………………………, di impegni previsti nei precedenti articoli che riguardino in senso stretto l’attività oggetto della presente convenzione.
Art.10
La presente convenzione, redatta in triplice originale, è esente dall’imposta di bollo e dall’imposta di registro ai sensi dell’art.8, comma 1° della Legge 266/91.
Data ……………………………….
La Parte Il Comune Il Soggetto Gestore
del Servizio
Anche per questo tipo di provvedimento “convenzione”, il Comune, unitamente alle “Parti” potranno avvalersi della:
Dichiarazione resa ai sensi dell’art. 47 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.
Altra questione di non poco conto riguarda la produzione dei rifiuti da parte di soggetti, già individuati dall’allegato L-quinques i quali per la loro caratteristica possono recarsi a domicilio dei loro clienti: i cosiddetti “itineranti”. Fra questi troviamo molte categorie di artigiani i quali esercitano la loro professione anche esternamente al luogo in cui hanno la propria sede. Si pensi agli elettricisti, agli idraulici, ai falegnami, ai fabbri, ai decoratori, ecc, i quali hanno la potenzialità di produzione di rifiuti in Comuni differenti. Chi si fa carico della gestione di questi rifiuti?
Per alcune tipologia ci ha pensato il Legislatore quando ha individuato i “rifiuti derivanti da manutenzione e/o piccoli interventi edili unitamente a quelli della profilassi sanitaria” i quali si considerano giuridicamente prodotti nel luogo ove ha sede la il soggetto e/o la Ditta esercente questo tipo di attività; restano comunque escluse tutte le altre tipologie di rifiuti prodotti dallo stesso soggetto qualora questi derivano dalla realizzazione di un’opera nuova ovvero da un’attività diversa dalla manutenzione giacchè queste non sono state contemplate dal Legislatore con tale termine.
Per queste tipologie di rifiuti, ancorché derivanti da attività indicate nell’allegato L-quinques, del D. Lgs 116/2020, il produttore avrà l’obbligo di classificarle come “rifiuti speciali” e dovranno essere gestite nel rispetto delle modalità di gestione dei rifiuti speciali e con l’obbligo anche degli adempimenti amministrativi conseguenti (trasporto secondo le modalità previste dall’art. 212 del D. Lgs. 152/06, obbligo del F.I.R., tenuta del registro di carico e scarico rifiuti secondo le disposizioni i cui all’art. 190 e denuncia annuale rifiuti ai sensi dell’art. 189 del medesimo D. Lgs 152/06).
Inoltre, considerato che la possibilità di avvalimento del servizio pubblico dovrà essere comunicata entro il 30 giugno di ogni anno per l’annualità successiva, questa categoria di operatori, quand’anche inserita nell’allegato L-quinques, non avrà mai la possibilità di potersi avvalere, per le operazioni di gestione dei rifiuti derivanti dalle loro attività, del Servizio Pubblico poiché non potranno mai disporre degli elementi oggettivi individuati dal Legislatore per rientrare fra coloro che potranno beneficiare di queste semplificazioni.
Ne consegue pertanto l’obbligo per questi operatori, ancorché esercenti attività artigianali fra quelle incluse nell’allegato L-quinques, di dover procedere mediante l’avvalimento da parte di Ditte priviate, autorizzate allo scopo, anche per la gestione dee codici EER inclusi nell’elenco dell’allegato L-quater al D. Lgs 116/2020.
Quindi dovrannomunirsi ed utilizzare il Formulario di Identificazione dei Rifiuti (F.I.R.)durante le operazioni di trasporto, unitamente all’obbligo della tenuta del Registro di carico e scarico qualora hanno più di 10 dipendenti. Inoltre, le operazioni di viaggio qualora eccedenti i 30 Kg o 30 litri giorno per un quantitativo massimo di 150 Kg o 150 litri all’anno, l’autoveicolo utilizzato per il trasporto dovrà essere iscritto all’Albo Gestori Ambientali nella Cat. 2 bis (trasporto dei propri rifiuti) altrimenti incorrerebbero nel reato di trasporto di rifiuti in assenza di autorizzazione con l’aggravante del sequestro del veicolo e la confisca del medesimo qualora l’autoveicolo sia intestato al titolare della Ditta produttrice dei rifiuti stessi.
Le modalità di gestione di queste categorie di Rifiuti Solidi Urbani extradomestici, così come sopra rappresentate, qualora non rispettate potranno determinare a carico del produttore di incorrere in violazioni (reati e/o sanzioni amministrative a seconda della tipologia di violazione), perché:
- se l’artigiano lascia i rifiuti derivanti dalla propria attività presso l’abitazione del cliente incorre nella violazione di abbandono rifiuti presso un luogo non abilitato a riceverli in correo con il proprietario del luogo in questione poiché soggetto non autorizzato a riceverli;
- qualora i rifiuti prodotti dall’artigiano cosiddetto “itinerante” vengano gestiti dal proprietario dell’immobile in cui sono state espletate le prestazioni d’opera, il titolare dell’immobile incorre nel reato di gestione di rifiuti di terzi in assenza di autorizzazione ed in correo con colui che li ha prodotti.
Pertanto, la possibilità per le categorie artigiane, già indicate,secondo il punto 18 dell’allegato L-quinques e definite “botteghe artigiane”, di avvalersi del servizio pubblico è limitata esclusivamente alle attività produttive a posto fisso.
Macerata li 08.04.2022 Magg. Alberto CASONI